Orari per il gioco: argomento sempre più difficile da gestire

Non ci si aspettava, certamente, di dover ascoltare una frase come questa: “alle slot giocano i minori, alle scommesse no, e poi queste non fanno male”. Si è veramente arrivati al “paradosso del demagogismo” (se così si può dire in italiano) e nessuno veramente, sia operatori di gioco, casino con bonus compresi, che giocatori pensava di dover sentire tante “sciocchezze racchiuse in una unica frase” che avrebbe dovuto “significare” una sorta di spot contro il gioco d’azzardo. E questo accade esattamente nella città di Napoli dove in questi giorni si è discusso sugli orari di apertura delle agenzie delle scommesse.
Probabilmente, questa “ormai famigerata frase” è stata resa pubblica dopo qualche indagine effettuata in internet ed il cui risultato ha senza ombra di dubbio creato “qualche piccolo malinteso”, qualche fraintendimento e sopratutto ha trovato un credito assolutamente inaspettato. Come detto, certe ricerche e certi risultati dovrebbero essere esternati assolutamente con una certa cautela proprio in un momento particolare come questo dove una comune situazione di crisi è stata determinata proprio da una disciplina oraria, oltre modo penalizzante per le attività ludiche, che sta pregiudicando addirittura la “esistenza” degli interessi leciti che dovrebbero contornare una attività legale nonché “riserva di Stato”.

Disciplina oraria che sta creando veramente una situazione “pericolosa per il gioco”, poiché non si riesce più a gestire: ogni paese, ogni città od ogni Regione applica fasce diverse di accensione delle apparecchiature di gioco e diversi orari di apertura delle sale scommesse e delle sale giochi ed i giocatori sono disorientati da tutta questa diversità. Non solo, ma con orari così diversificati, taluni esercenti di taluni territori risultano penalizzati nei confronti di altri. In realtà, non si capisce gran che nel mondo attuale del gioco d’azzardo pubblico: bisogna che si intervenga con una certa immediatezza se non si vuole veramente far cadere “in un pozzo senza fondo” tutta l’intera filiera, operatori e risorse.

Per ritornare alle decisioni futuribili che assumerà il Comune di Napoli in relazione agli orari delle agenzie delle scommesse (e le argomentazioni assunte e “tradotte” con la frase descritta nelle prime righe) esistono dati che smentiscono la predilezione dei giovani per le slot e che attestano le reali propensioni di gioco degli stessi particolarmente di quelli in fascia d’età che va dai 14 ai 19 anni. Preferenze che vedono sul primo gradino del podio i siti di casino ed i gratta&vinci, al secondo le scommesse sportive in agenzia, al terzo il poker online, al quarto posto i giochi di ruolo profilati, al quinto i virtual, al sesto posto le scommesse online ed, infine, al settimo posto -con una percentuale del 9% del bacino totale di utenza giovanile- le slot machine.

Questi dati sono estratti dalla ricerca di Nomisma, ente di affermata integrità, che dovrebbe essere visionata dal Comune di Napoli prima di prendere in esame qualsiasi decisione “oraria” relativamente alle agenzie delle scommesse: lo stesso Comune dovrebbe “prendersi la briga” altresì di incontrare gli operatori del settore, e le associazioni che li assistono, che potranno evidenziare percorsi “equilibrati” per salvaguardare cittadini e territorio con un “sacrificio da parte di tutti” a favore delle finalità socio-sanitarie perseguite dal Comune per il proprio territorio. Dati certi che sono l’unica base per poter studiare e prendere qualsiasi decisione equa ed equilibrata.

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