psicoterapia

Cos’è la psicoterapia, quando serve, chi può effettuarla

Quando si parla di benessere mentale, sono tantissimi gli interrogativi da sviscerare. In questo novero, è possibile includere le domande di chi si chiede cos’è la psicoterapia. Nelle prossime righe di questo articolo, puoi trovare la risposta a questa domanda.

Psicoterapia: di cosa si tratta

La psicoterapia è una pratica che deriva dalla psicologia clinica e che si pone l’obiettivo di arrivare alla cura, non tramite la prescrizione di farmaci, di vari disturbi di natura psicopatologica. Tra questi è possibile citare la depressione, ma anche il disturbo ossessivo compulsivo (si tratta di due tra i tantissimi esempi che si potrebbero chiamare in causa).

Orientamenti

Nel corso degli anni, la psicoterapia si è sviluppata in diversi orientamenti. Tra questi è possibile citare la psicoterapia dinamica, che vede il terapeuta guidare il paziente alla scoperta dei conflitti più profondi dietro ai suoi sintomi.

A questo approccio si contrappone quello della psicoterapia cognitivo comportamentale che, come dice il nome stesso, si contraddistingue per una convinzione molto chiara: gli specialisti che abbracciano questa scuola, lavorano considerando il fatto che alla base dei sintomi del paziente vi sia un processo di apprendimento di schemi comportamentali errati. Intervenendo su questi ultimi, si interviene sulle problematiche del paziente.

Proseguendo con l’elenco degli orientamenti psicoterapici è possibile ricordare l’approccio sistemico-relazionale, ma anche la terapia ericksoniana. Degne di nota sono anche le cosiddette psicoterapie della terza onda. Con questa espressione, si inquadrano approcci derivanti dalla terapia cognitivo comportamentale, ma contraddistinti da un focus molto importante sull’accettazione e sullo spostamento di tipo attentivo.

In questo novero è possibile includere l’ACT, metodologia che si pone l’obiettivo di aiutare il paziente che segue la terapia ad accettare i suoi pensieri esattamente come sono ma esercitando la defusione da quelli più dannosi, ma anche la Mindfulness.

Chi può esercitare la professione di psicoterapeuta?

A questo punto, è naturale chiedersi chi può esercitare la professione di psicoterapeuta. Iniziamo a rispondere a questa domanda facendo presente il principale riferimento normativo, ossia la Legge 56 del 18 febbraio 1989.

Detto questo, ricordiamo che può ottenere la qualifica di psicoterapeuta qualsiasi psicologo abilitato che abbia frequentato un’apposita scuola di specializzazione della durata di quattro anni, percorso che può essere seguito anche dai medici.

Quali strumenti usa lo psicoterapeuta?

Fondamentale è anche chiedersi quali strumenti utilizza lo psicoterapeuta per il suo lavoro. Come sopra ricordato, il suo operato non prevede il ricorso a farmaci. Lo psicoterapeuta, infatti, quando esercita l’attività professionale per la quale ha studiato è un professionista sanitario e non un medico.

Nel corso delle sue sedute, può guidare il paziente alla concretizzazione del dialogo interno e, ovviamente, operare mettendo in primo piano la relazione terapeutica. Quando si utilizza questa espressione, si inquadra il rapporto di reciproca fiducia che vige tra paziente e terapeuta, vera e propria diade che lavora sulla base di obiettivi condivisi.

Quando serve andare dallo psicoterapeuta? Quanto costa?

Le condizioni di chi fa questa scelta sono le più disparate. C’è chi decide di rivolgersi ad uno psicologo Torino per via della depressione – vera e propria patologia che, come ricordato da Aaron Beck, si contraddistingue per una concomitanza tra visione negativa di se stessi, del futuro e del mondo circostante – e chi, invece, lo fa a seguito di un trauma.

Anche per quanto riguarda i costi non si può parlare di riferimenti univoci. Esistono terapeuti che chiedono 60 euro a seduta e altri che, invece, ne chiedono 100. Concludiamo ricordando che, se si ha intenzione di risparmiare, si può ricorrere, con tempi di attesa maggiori, al Servizio Sanitario Nazionale.

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